Giuseppe Salvia nasce a Capri il 23 gennaio 1943; dopo la laurea in Giurisprudenza, avendo superato il concorso, diventa vicedirettore del carcere di Poggioreale nel periodo della faida tra le famiglie camorristiche per il controllo del territorio.
Il 7 novembre 1980, al rientro in carcere dopo un’udienza al tribunale, Raffaele Cutolo, il boss della Nuova Camorra Organizzata, si rifiuta di farsi perquisire come prescritto dal regolamento. Gli agenti della polizia penitenziaria non insistono per paura di ritorsioni; perciò, è il vicedirettore Salvia a perquisire Cutolo che interpreta il gesto come una sfida e tenta di schiaffeggiarlo. Il vicedirettore, infatti, non gli riconosce i privilegi a cui il boss è abituato in carcere. Dopo l’uccisione di alcuni detenuti avversari di Cutolo in una resa dei conti tra clan, Salvia si ferma due giorni in carcere per cercare di migliorare la vita e la sicurezza dei detenuti, ma capisce di essere una figura scomoda per la camorra, avendo rifiutato proposte di corruzione e ricevuto minacce. Chiede perciò il trasferimento per motivi di sicurezza, ma non gli viene riconosciuto. Il 14 aprile 1981, mentre è alla guida senza alcuna scorta, viene ucciso sulla tangenziale di Napoli. Aveva 38 anni.
Per la sua morte viene condannato come mandante Raffaele Cutolo.
Ultimo aggiornamento: 31/07/2024, 14:34
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