Giornata della memoria, la biblioteca si “trasforma” in un lager

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20 Gennaio 2020

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La biblioteca di Somma Lombardo come Auschwitz, con la scritta “Arbeit macht frei – Il lavoro rende liberi” all’ingresso, come il motto posto ai cancelli dei campi di concentramento nazisti. Maschi e femmine separati all’entrata, un percorso fatto di filo spinato e musiche di violini come quelli che gli stessi ebrei erano costretti a suonare davanti alle porte dei forni crematori. Vuole rievocare l’Olocausto in maniera molto realistica e toccante l’iniziativa “Se questo è un uomo” promossa dalle associazioni “Ombre rosse”, “Quelli del ’63”, “Fonderia dell’arte” e dall’Amministrazione comunale in occasione della Giornata della memoria 2020.

Sabato 25 gennaio, per l’intera giornata, dalle 9 alle 19, la Sala polivalente di via Marconi si trasforma idealmente in un lager, accompagnando con suoni, musiche e immagini i visitatori a immedesimarsi nella tragica atmosfera dei campi di sterminio. Lungo le pareti un percorso fotografico in cui il filo conduttore è il filo spinato. Dal palco immagini proiettate e musiche diffuse per rivivere i momenti e scandire i ritmi della vita nei campi, dai lavori forzati alla condanna a morte. Alle 21 spettacolo con letture e canzoni, come Gam Gam, una delle più famose della tradizione Yiddish, o Auschwitz di Francesco Guccini.

“È molto importante il lavoro di recupero e di passaggio della memoria storica alle generazioni future – dichiara l’assessore alla Cultura Raffaella Norcini – è importante sapere per poter vigilare affinché certe oscenità non debbano mai più essere commesse”.

L’evento, a ingresso libero e gratuito, è adatto a un pubblico adulto e a un pubblico di ragazze e ragazzi a partire dai 12 anni.

Sempre in biblioteca, dal 27 gennaio all’8 febbraio, dalle 9.30 alle 13, fa tappa la mostra-convegno “Jella Lepman. Un ponte di libri”, a cura della Commissione Legalità del Centro Internazionale Insubrico, dell’Università degli Studi dell’Insubria e del Sistema Bibliotecario Busto-Valle Olona, in collaborazione con Ibby Italia e con il patrocinio del Comune di Somma Lombardo.

Questo evento vuole ricordare il 70° anniversario della Jugendbibliothek, la biblioteca dei giovani fondata nel 1949 a Monaco di Baviera da Jella Lepman, giornalista ebrea perseguitata dai nazisti. Lepman, fuggita con i suoi due figli da Stoccarda a Londra nel 1935, torna nella sua Germania distrutta dalla guerra dieci anni più tardi. Con una missione: contribuire a costruire per la nuova generazione che stava crescendo un mondo migliore e più pacifico. Nel ruolo di consulente per le questioni culturali ed educative riguardanti le donne e i bambini nella zona di occupazione americana, si convince che i bambini tedeschi avevano bisogno di cibo per la mente per contrastare l’abbrutimento, la tristezza e l’assenza di prospettive.

La sua storia narra di come richiese donazioni di libri agli editori dei paesi occidentali, con le quali organizzò una mostra libraria internazionale e successivamente fondò la Internationale Jugendbliothek (IJB) nel 1949, che divenne un luogo in cui regnava la libertà dove i bambini e i ragazzi avevano diritti e potevano esprimere i propri pensieri, dove si leggeva, dipingeva, recitava, giocava e discuteva.

“Con la vicenda di Jella Lepman si risponde a una necessità: conoscere e trovare, attraverso le vite di donne e di uomini, le chiavi d’accesso alla storia”, dicono gli organizzatori.

Nell’ambito della mostra su Jella Lepman, venerdì 31 gennaio, alle ore 21, in Sala polivalente è in programma la conferenza “1945-1946: un’Europa da ricostruire” a cura del prof. Antonio Orecchia dell’Università dell’Insubria.

Per entrambi gli appuntamenti l’ingresso è libero e gratuito.

Ultimo aggiornamento: 21/12/2023, 17:04

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