Paolo Emanuele Borsellino (1940-1992) è stato un magistrato italiano, noto per la sua lotta a Cosa Nostra. Nato a Palermo, si laurea in giurisprudenza nel 1962 e diventa magistrato nel 1963.
Durante la sua carriera, lavora a stretto contatto col collega e amico Giovanni Falcone nel Pool antimafia di Palermo, contribuendo significativamente al Maxi Processo del 1986-1987, che porterà alla condanna di centinaia di mafiosi. Borsellino e Falcone sviluppano nuove strategie investigative, promuovendo l’uso dei collaboratori di giustizia, come Tommaso Buscetta, che fornisce informazioni cruciali sulla struttura e le attività di Cosa Nostra.
Dopo l’uccisione di Falcone nel maggio 1992 a Capaci, Borsellino prosegue con determinazione la lotta alla mafia, consapevole dei rischi che corre. Il 19 luglio 1992, mentre si sta recando nell’abitazione di sua madre e sua sorella, viene assassinato in via D’Amelio a Palermo, insieme a cinque agenti della sua scorta, attraverso un’autobomba piazzata da Cosa Nostra. I funerali vengono celebrati in forma privata per volontà della moglie che intendeva protestare contro uno Stato che non aveva saputo proteggere il marito.
Quattro processi e numerosi altri filoni di inchiesta, a partire da quello che indaga sulla sparizione dell’agenda rossa del magistrato, non sono ancora riusciti a raggiungere la verità.
Ultimo aggiornamento: 31/07/2024, 14:50
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