Nasce a Somma Lombardo il giorno 14 dicembre 1921.
Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, si arruola e sarà nominato Sergente del Terzo Reggimento Sabaudo di Cavalleria. Entrato nelle file della Resistenza come collaboratore del Capitano Leone, viene arrestato giovedì 13 aprile 1944 a Milano al Caffè Biffi per propaganda antifascista. Dopo un breve periodo di detenzione al carcere di San Vittore, nell’estate viene deportato nel campo di Fossoli e qui si unisce ad altri compagni sommesi arrestati in quello stesso periodo: Bianco Isaia, Bruno Colombo e Carlo Mossolani. In una lettera inviata alla madre per rassicurarla sul suo stato di salute, riferisce di essere in compagnia del “tanto caro Mossolani” e che Bruno Colombo è stato ucciso.
Viene poi trasferito a Mauthausen e viene registrato con il numero 82317 come meccanico; poi viene condotto al campo di Gusen e probabilmente assegnato al comando di lavoro BA III (Reparto operativo III).
Ammalatosi di tifo, si reca lo stesso al lavoro sperando di non essere portato in infermeria perché gli ammalati gravi venivano condotti alla camera a gas e poi ai forni crematori.
Muore sabato 3 febbraio 1945 a Gusen e il ricordo dei suoi ultimi giorni di vita viene trasmesso alla famiglia dalle parole dell’amico Ugo Cavallino, prigioniero nel medesimo campo di concentramento.